Il coniglietto illuminato

Un piccolo coniglio corre nella giungla quando vede una giraffa mentre è intenta a rollarsi una canna. Il piccolo coniglio si ferma e dice alla giraffa: “Giraffa, amica mia, non fumare questa canna, vieni a correre piuttosto con me per rimanere in forma.”

La giraffa riflette un minuto e alla fine decide di gettare via la sua canna e di seguire il piccolo coniglio.

Corrono ora insieme, quando vedono un elefante che si prepara a sniffare una pista di cocaina. Il piccolo coniglio si avvicina all’elefante e gli dice: “Amico elefante, smetti di sniffare la coca e vieni a correre con noi per mantenere la tua forma fisica.”

ui ci pensa un attimo, fa dondolare il suo specchio e la sua paglia e alla fine convinto li segue.

In strada, i tre animali incontrano un leone pronto ad iniettarsi di eroina. Ed il piccolo coniglio gli grida: “Leone, compagno non ti pungere più, vieni a correre piuttosto con noi. Finiscila di farti del male e vieni a farti del bene.”

Il leone si avvicina al coniglio e gli molla un enorme schiaffone sul muso che lo lascia completamente stordito.

Gli altri animali, scioccati si rivoltano contro il leone: “Ma come ti sei permesso, perché lo hai fatto? Questo piccolo coniglio cercava solamente di aiutarci!”

Ed il leone risponde: “Questo piccolo stronzo cerca sempre di obbligarmi a correre come un deficiente nella giungla ogni volta che si fa di ecstasy…”

Una suora dal ginecologo

Una suora dal ginecologo: “Dottore, ho un problemino: quando faccio il bidè, mi ritrovo in mano dei francobolli blu!! E’ grave?”

“Allora, mi faccia vedere…” Risponde il ginecologo.

“Ci sono? Li vede?”

“He he sorella! Li vedo, li vedo. Questi non sono francobolli: sono bollini Chiquita…”

Per soddisfare il comandante

Il pilota di un volo di linea prende il microfono per le comunicazioni ai passeggeri, lo accende e comunica: “Signori e signore, è il comandante che vi parla. Stiamo viaggiando ad una quota di 10.000 metri ed arriveremo a destinazione in orario. Vi auguro un buon viaggio.”

Poi appoggia il microfono dimenticandosi di spegnerlo e si lascia andare con il secondo pilota: “Che palle, sempre la solita routine… adesso metto il pilota automatico, vado a cagare e poi mi farei fare volentieri un pompino da una hostess.”

Una hostess nel corridoio, sentendo queste parole, corre verso la cabina per avvisare i piloti che non hanno spento il microfono. Purtroppo però si inciampa e cade.

Un passeggero la aiuta ad alzarsi e la rassicura: “Faccia con calma, tanto ha detto che prima deve cagare…”

Il desiderio

Un uomo con uno zaino entra in un bar. Il barista gli si avvicina e, notando che lo zaino si agita da solo, chiede: “Cosa c’è nello zaino?”

L’uomo risponde: “Lasci perdere, è meglio.”

Il barista insiste: “Sono curioso, lo apra.”

“Ne è sicuro? Potrebbe causarle diversi problemi.”

“Ne sono sicuro, mi ha incuriosito!”

“Come vuole lei…” L’uomo apre lo zaino dal quale esce un piccolo ometto, alto poco meno di due spanne, che comincia a saltare come un forsennato ed a distruggere tutto quello che trova nel bar. Dopo pochi minuti di furia devastatrice ritorna nello zaino.

Il barista si lamenta: “Ma cosa è successo?! Sono rovinato!”

L’uomo ribatte: “Io l’avevo avvisata… Se vuole però ho una soluzione…”

“Una soluzione? Sì, la prego.”

L’uomo estrae dallo stesso zaino una vecchia lampada ad olio e dice: “Questa lampada contiene un Genio. Se lei la strofina il Genio esce e sarà pronto ad esaudire uno ed un solo desiderio.”

“Oh, sì, gli chiederò i soldi per pagare i danni…”

“Mi raccomando però,” consiglia l’uomo, “parli forte perché il Genio è un po’ sordo…”

Il barista strofina la lampada, il Genio esce e dice: “Io sono il Genio che può fare qualsiasi cosa. A te che mi hai liberato, esaudirò un desiderio. Quale è il tuo desiderio?”

Il barista: “Voglio un miliardo.”

Ed il Genio risponde: “Così sia.”

Il Genio scompare in una nuvola di fumo, al suo posto compare un biliardo.

Il barista si lamenta: “Un biliardo? Ma è veramente sordo, io avevo chiesto un miliardo…”

E l’uomo ribatte: “Perché, secondo lei io avevo chiesto un pazzo di 30 centimetri?”

Le quattro suore

Quattro suore in macchina hanno un incidente gravissimo e muoiono contemporaneamente. Contemporaneamente si presentano da San Pietro alle porte del paradiso.

San Pietro chiede alla prima: “Sorella, la tua anima è pura?”

Lei risponde: “Purtroppo no. Anni fa ero in una missione dove accogliemmo un esploratore malato. Era un bellissimo ragazzo. Io mi occupai di lui una notte e mentre dormiva non resistetti… alzai la coperta e lo guardai.”

San Pietro risponde: “Sei pentita di quello che hai fatto?”

La suora: “Oh sì!”

San Pietro indica una piccola acquasantiera: “Lavati gli occhi immondi dal peccato ed entra in paradiso.”

La prima suora si lava gli occhi ed entra in paradiso.

Pietro chiede alla seconda suora: “Sorella, la tua anima è pura?”

La seconda suora: “Purtroppo no. Ero anch’io in quella missione. Anch’io mi occupai di quel bell’esploratore una notte. Ed anch’io non resistetti: alzai la coperta e lo toccai…”

Pietro la interrompe: “Ma è gravissimo!”

La suora ribatte: “Sì, lo so, e me ne sono pentita per tutta la vita!”

Pietro allora indica la piccola acquasantiera e dice: “Sorella, lavati la mano immonda dal peccato ed entra in paradiso.”

La seconda suora si lava la mano ed entra in paradiso.

Pietro sta per rivolgersi alla terza suora, quando la quarta chiede: “Scusi, Pietro, posso sciacquarmi la bocca prima che suor Maria faccia bidè?”